venerdì 30 settembre 2011

CONFINDUSTRIA: CODA DI PAGLIA


La Presidente dell'associazione degli industriali, come altri, dopo aver spremuto questo governo lo molla a se stesso o meglio lancia i siluri degli ultimatum.
Dopo avere ottenuto il rilancio delle grandi opere, il licenziamento facile, la spaccatura del fronte sindacale comune e qualche altra bazzeccola ora il problema più grave per l'Italia sono le pensioni.
Ma questa affermazione viene smentita quotidianamente perchè, nonostante tutto, le pensioni dei lavoratori dipendenti sono in equilibrio. 
Non così quelle delle categorie che percepiscono più di quanto versano tra cui pare si identifichino i manager ed i direttori di impresa.
A chi giova  allungare i tempi di uscita senza tener conto degli anni lavorati ?
Fino a qualche tempo fa il ritornello degli industriali era quello di facilitare le uscite per avere forze giovani al lavoro ma oggi, con la crisi finanziaria, è cambiato il vento.
A chi restano i benefici economici non erogati ed i TRATTAMENTI DI  FINE  SERVIZIO che sono soldi dei lavoratori ?
Sono un finanziamento facile per quelle imprese che non riescono ad ottenere il credito dalle banche e che pagano un costo irrisorio rispetto a quello bancario.
Proviamo a moltiplicare, su 200.000 uscite totali, 100.000 uscite/anno/confindustria (per difetto) per 40.000 euro (per 40 anni di lavoro) per "n" che è il numero di anni in più che si vuole trattenere al lavoro anche chi ha maturato 40 anni (100.000 x 40.000 x 10) + (100.000 x 40.000 x 9) + (100.000 x 40.000 x 8) + (100.000 x 40.000 x 7) + (100.000 x 40.000 x 6) + (100.000 x 40.000 x 5) + (100.000 x 40.000 x 4) + (100.000 x 40.000 x 3) + (100.000 x 40.000 x 2) + (100.000 x 40.000 x 1)  il totale è 220.000.000.000 si duecentoventimiliardi di euro in soli 10 anni.
Invece di offrire più tutele a chi non ne ha si vuole bastonare chi fino ad ora ha tirato la carretta.
E si prendono a paragone i lavoratori tedeschi, ma solo per la riduzione dei diritti non per salari, ferie, welfare ecc. ecc..
Inoltre si tocca la corda sentimentale, "...fatelo per le nuove generazioni..."  che nel frattempo vengono frustrate con i lavori a termine e diritti a zero. 

Chi ha ricevuto soldi pubblici, quindi anche nostri, e poi ha portato all'estero le attività lavorative !!!
Chi ha  praticato la finanza creativa che rende di più di quanto si investe in azienda !!!
Chi ha chiuso un'azienda costituendone subito un'altra per "ristrutturazione aziendale" potendo così diminuire il numero degli occupati (preferibilmente "a fine corsa") ed usando cassa integrazione e aiuti statali vari !!!
E allora, cosa si pretende ancora da noi ???

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