martedì 18 agosto 2015

COSA FARE ?

PAROLE, PAROLE, PAROLE
L'esercizio della parola è vuoto se alle parole non segue la concretezza.
Dare concretezza ad una azione di "sollecitazione" alla classe dirigente presuppone un minimo di organizzazione.
Solo con un minimo di organizzazione, su base volontaria e di volontariato, si può gestire un progetto di ampio respiro che riesca ad incidere realmente.
Un gruppo ristretto di persone di riferimento a livello di area con 5 regioni: nord, centro, cemtro-sud, sud, isole.
Un gruppo di referenti a livello regionale (uno max due per regione).
Un gruppo di coordinatori a livello provinciale (fino a quando vi sono le province).
Un gruppo di rappresentanti a livello comunale.
Bisogna dotare l'organizzazione di un sito web di riferimento (blog, sito ecc.) che va tenuto costantemente aggiornato.
Serve un indirizzo mail sempre valido per ogni aderente per ogni comunicazione.
E' auspicabile l'apporto di uno o più legali che evitino all'organizzazione le numerose trappole che la legislazione tende a chi non conosce tutti i meccanismi ed i tecnicismi della privacy e altre diavolerie disseminate ad arte.
Quando ci si muove lo si deve fare per andare fino in fondo e non fermarsi a metà del guado: chi si accontenta è fottuto.
E' necessario far rivivere lo spirito degli anni fine '60 inizio '70, con rispetto direi del 1968.
Se qualcuno concorda con quanto sopra lo invito a leggere il restante in
http://chiaspettiamo.blogspot.it/?spref=fb
attraverso questo potremo entrare in contatto e poi dar vita a qualcosa di "concreto".
L'osservanza dei Doveri prevede l'esercizio dei Diritti.
Noi vogliamo vedere riconosciuti i nostri giusti Diritti.
Chi ci sta ?

AFRICA E NON SOLO ... MIGRANTI

Il problema migranti non si può risolvere in Europa ma lo si può risolvere solo nei paesi di provenienza.
La soluzione è quella di creare condizioni di vita normali nei paesi che costringono le persone a mettere in gioco la loro vita nelle acque del Mediterraneo.
I costi delle operazioni per:

- soccorrere in mare
- aiutare a terra
- assicurare la sopravvivenza
- garantire i servizi sanitari e sociali
- finanziare chi opera
- sostenere gli enti periferici
- trovare loro un'attività
- coprire i costi della pubblica sicurezza e del sisttema giudiziario
- provvedere al rimpatrio forzato

sono ben più alti di quelli che si sostengono ad investire nei loro paesi per dar loro un futuro migliore.


 

domenica 28 giugno 2015

COSA VIENE POI ADESSO ??

Il 28.06.2015 il Parlamento Greco vota a favore della consultazione referendaria cui sottoporre il condizionamento dei creditori (meglio sarebbe qualificarli vampiri).
Da parte dei "vampiri" si è tentato fino all'ultimo di aumentare il debito greco con "aiuti" finalizzati unicamente al pagamento delle rate che scadevano; in soldoni, la Grecia veniva costretta ad indebitarsi ulteriormente per pagare interessi e ratei dei creditori.
Inoltre si pretendeva di deprimere ulteriormente una economia già collassata attraverso misure immediate che invece avrebbero avuto necessità di tempi medio-lunghi di attuazione.
L'unica strada percorribile, che i creditori assolutamente non vogliono, è la consultazione diretta del corpo elettorale.

Nel frattempo alcuni buontemponi degli altri governi dichiarano (da Rainews.it):
Tusk: "La Grecia dovrebbe restare nell'Eurozona" Intanto il polacco Donald Tusk, presidente del Consiglio Ue, ha dichiarato che la Grecia deve restare parte dell'Eurozona. Tusk non ha alcuna competenza in materia di moneta unica, ma ha affermato che da parte sua farà di tutto affinché Atene non lasci l'euro. “La Grecia è e dovrebbe rimanere membro dell'Eurozona", ha twittato, aggiungendo di essere "in contatto con leader (non ha indicato quali) per assicurare che l'Eurozona resti (formata) da 19 Paesi".

Il ministro delle Finanze austriaco: "Grexit quasi inevitabile" Pessimista il ministro delle Finanze austriaco, Hans Jorg Schelling, secondo il quale l'uscita della Grecia dall'euro appare "quasi inevitabile". "Le conseguenze per i paesi dell'Eurozona non sarebbero minimamente negative quanto quelle per la Grecia - ha dichiarato al quotidiano Die Presse - Chiaramente in nessuna circostanza un paese può ricattare la Commissione Europea e i paesi dell'euro".
 
In sostanza il primo vorrebbe dettare la linea politica, comunque vada, ad Atene; il secondo ribalta i temini reali della contesa azzardando una previsione che va ben al di la della sua visione anche avesse la sfera di cristallo. 

E' ovvio e facilmente percepibile che la Grecia ben difficilmente potrà restare in un consesso che l'ha portata alla distruzione considerandola un corpo estraneo. 
La logica conseguenza, ma non sempre la politica è logica, è la ricerca di sponde cui approdare per ricreare la propria economia. 
E' altrettanto ovvio che, rigettata dall'occidente, l'attenzione si debba per forza spostare verso l'Est.
Questo spostamento non potrà essere solamente economico e in questo si misurano miopia ed egoismo di una Europa a cui è stato delegato il potere economico ma non il potere politico che lo potesse indirizzare.
Inoltre la cosidetta Grexit è veramente un territorio inesplorato e potrebbe essere il ciottolo che frenava l'inizio della valanga.

Con buona pace del Ministro austriaco, si sa da dove si parte ma non dove si arriva e  ciò che ci si lascia dietro.

E adesso tocca all'Italia andare in pista, Italia che rischia un autunno veramente caldo, tanto caldo quanto non lo si vedeva dai tempi delle famigerate Brigate Rosse. Quel che non farà l'Isis è prevedibile lo facciano i nostri connazionali ormai spinti nell'angolo della disperazione da politicanti corrotti e collusi e dai quaquaraquà di turno.

domenica 14 giugno 2015

ONESTA' INTELLETTUALE ... E NON SOLO

Stiamo vivendo i peggiori anni del dopoguerra ... anni di piombo esclusi.
Il tema delle pensioni lo si può affrontare solo con uno sforzo di onestà intellettuale.
Il tema pensioni è solo la parte finale di più argomenti tra i quali:
SPESA PUBBLICA e  FISCALITA'

All'interno della SPESA PUBBLICA troviamo, tra l'altro, PUBBLICO IMPIEGO e PENSIONI.
Nel  PUBBLICO IMPIEGO trova posto una giungla salariale inconcepibile.
A parità di mansioni non corrisponde parità di salario/stipendio ma, secondo l'Ente di appartenenza, vengono erogati stipendi diversi tra loro anche di diverse migliaia di euro l'uno dall'altro.
Se è concepibile che vi possa essere una contrattazione decentrata che riconosce il diverso costo della vita tra diverse collocazioni geografiche, è inconcepibile la differenza di retribuzione di base a parità di mansioni.
Mentre negli anni 70-80 si tendeva ad un appiattimento delle retribuzioni, nel periodo seguente si è dato vita ad un sistema che ha fermato gli stipendi delle categorie medio-basse ed ha privilegiato la eccessiva lievitazione stipendiale delle categorie medio-alte.
Le categorie medio-alte sono spesso, in toto o quasi, diretta emanazione dell'organo politico.
Questo sistema oltre a collocare in posti di potere persone non sempre preparate è anche il primo passo verso l'instaurazione di possibili rapporti di corruzione.
A queste categorie medio-alte, create spesso secondo la necessità di collocare questo o quello, sono attribuiti stipendi anche 5-6 volte uno stipendio delle categorie medio-basse.
A quale titolo sono pagati stipendi che incidono sulla spesa pubblica e non trovano riscontro nelle mansioni svolte, ma i cui
destinatari sono spesso i famosi "colli di bottiglia" da cui parte il malaffare.
Le categorie medio-basse hanno percepito e percepiscono stipendi, tra i più bassi d'Europa, che permettono (salvo imprevisti) una dignitosa povertà. Non sono assolutamente a loro disposizione risorse per intraprendere una previdenza integrativa.
Negli anni 70-80, la previdenza integrativa non esisteva ma, per i salariati, esistevano le assicurazioni-truffa dalle quali ricevevi quello che avevi versato meno l'inflazione.
In quegli anni il risparmio era percepito come un "reato" perchè sottraeva risorse alla Società e al proletariato.
In effetti chi acquistava i BOT nascondeva l'investimento quasi avesse commesso una rapina.
Era anche il periodo, come oggi, in cui non si versavano i contributi o li si versavano per mansioni meno qualificate e questo non solo da parte dei singoli privati.
I 40 anni erano il limite massimo di attività lavorativa e se si aveva la sfortuna/fortuna di iniziare a lavorare a 14 anni, i 40 anni li raggiungevi a 54 di età. Ma anche coloro che studiavano, in estate, facevano spesso la "stagione" o in agricoltura, nel commercio, in fabbrica.
Vi sono state le regalie tra cui i 7 anni se eri partigiano, le uscite dalle ffss, da Alitalia da altri indiscriminatamente ma con pensione piena sull'ultimo stipendio con rivalutazione del 100% (oggi siamo attorno al 76%).
Nel Pubblico Impiego vi era la regola che, se eri nella manica del politico di turno, gli ultimi mesi facevi un concorso-truffa , accedevi alla categoria superiore e scaricavi sul sistema pensionistico l'onere senza avere mai versato alcun contributo per detta collocazione.
Poi, come per le addizionali temporanee sui carburanti, lo Stato non ha rispettato i patti (non scritti ma di uso comune).
Sul capitolo pensioni, con la connivenza del Sindacato, si sono ricaricate spese che con il sistema previdenziale nulla avevano a che fare (cassa integrazione, invalidità, accompagnamento, assegni privi di contribuzione, ecc. ecc.) e che avrebbero dovuto essere collocati nella fiscalità generale.
Tali esborsi hanno reso instabile, nè poteva essere diversamente, un sistema in equilibrio nonostante le regalie a varie categorie (politici, magistrati, forze armate ecc.) che avevano percepito stipendi già ragguardevoli durante l'attività.
Poi vi è stato il sacco dell'Inpdap. Il patrimonio immobiliare è stato svenduto ai soliti noti creando un buco patrimoniale nei contributi degli Enti aderenti, buco che si somma a quello dello Stato, in quanto datore di lavoro che, invece di versare il dovuto, trattiene le contribuzioni, crea un danno all'Inps e versa all'uscita del singolo; infrange la normativa e Magistratura e Corte dei Conti non vedono o meglio fingono di non vedere.
Nel Pubblico Impiego è invece incostituzionale il blocco degli stipendi dal 2010, la mancata corresponsione dell'indennità di vacanza del rinnovo contrattuale, l'erogazione del trattamento di fine servizio due anni dopo la cessazione del rapporto di lavoro (anche qui Sindacati, Magistratura e Corte dei Conti non vedono).
L'erogazione degli 80 € è diventata di nuovo una addizionale che pesa molto e su tutti ma non risolve le problematiche per le quali è stata istituita.
La base salariale è troppo bassa e, di conseguenza, i contributi versati non solo dai giovani sono di bassa entità.
Bisogna rendersi conto che le modalità di crescita imposte dagli organismi internazionali servono ad impoverire molti per arricchire pochi.
E' ancora più vergognoso continuare a non voler vedere i privilegi che da tanto tempo, da troppo, vengono ancora tollerati.
Se si vuole veramente cambiare, bisogna avere anche il coraggio di cambiare e usare finalmente anche l'onestà intellettuale.
Questo per sottolineare che l'introduzione del sistema contributivo in linea di principio può anche avere una sua validità ma, prima, bisogna sgombrare il campo previdenziale  dai numeri che non vi rientrano ed erogare retribuzioni degne del mondo del lavoro che realmente lavora.
Dai precedenti assai celebrati "bocconiani" ci aspettavamo onestà.
Nelle risposte ai cittadini non sono state profuse le energie  e l'impegno usati nei confronti degli istituti di credito nazionali ed internazionali.
Purtroppo hanno operato da impiegatucoli mezze-maniche capaci di tirare righe ed incuranti dei danni che provocavano.
Ed ancora oggi, incuranti delle macerie, forti del diritto di parola loro concesso (lo stesso che a noi non è dato) incensano quanto da loro operato come fossero i migliori interventi possibili.

FISCALITA'

Punto ancor più dolente, se possibile, della SPESA PUBBLICA.
Tutti coloro che si occupano del Fisco concordano sulla massiccia evasione fiscale presente in Italia.
L'evasione e la corruzione sono cancri che provocano la necrosi di ampi strati del tessuto nazionale.
Pur prendendo atto di quanto sopra, l'accesso a detrazioni-deduzioni-contributi-agevolazioni è legato ai redditi denunciati.
Il ragionamento lineare è: chi sottrae soldi alla fiscalità generale può ricevere anche l'aiuto dello Stato.
Se il conflitto di interessi permette di fare in modo che l'utente chieda il rilascio di ricevute/fatture non gravate da imposte supplementari, come si possono fare pagare le tasse ai professionisti che ti chiedono 200€ con fattura e 150€ senza per 10 minuti del loro tempo ?  Provocatorio dire al cittadino: devi essere onesto e pagare di più, tanto a pagare di meno ci sono già i soliti furbi.
Perchè non dare vita al circolo chiuso dell'IVA ?
I cittadini possono prendere atto della situazione, inveire, protestare; la classe dirigente ha il dovere di adottare misure idonee alla risoluzione del problema altrimenti che classe dirigente è?
Per riuscire a rimettere in piedi questa Italia bisogna anche che tutta la classe dirigente viva per un certo tempo nel paese reale:
alzarsi alle 6 per andare a lavorare (lavorare veramente), usare i mezzi pubblici dei pendolari pagando di tasca propria un pessimo servizio, fare la fila al pronto soccorso, far quadrare i conti con le risorse di uno stipendio, tenere d'occhio l'auto sotto casa che non te la rubino, controllare che siano chiuse le sbarre alle finestre per non ritrovarti i malviventi in casa di notte e sperare che nessuno entri in casa mentre sei al lavoro (non hai disponibilità economiche per una video-sorveglianza). 
Anche i giudici dovrebbero poter provare almeno una volta nella vita l'ebbrezza di cosa significa incontrare a stretto giro chi ti ha derubato e malmenato e magari ti minaccia e ti ride in faccia e tu devi stare pure zitto.



mercoledì 18 febbraio 2015

2015 - CHI VUOLE PORTARE LA GRECIA A RUSSIA E CINA ?

Un'Europa testarda e miope (leggi paesi del Nord Europa) sceglie di giocare alla roulette russa con la Grecia.
Non si può mettere il gatto nell'angolo e poi lamentarsi se si perdono gli occhi !!
La Grecia del recente passato ha molte colpe, come anche l'Italia, ma le nazioni forti dell'Europa non sono da meno.
Come ho già accennato in altra parte del blog le nazioni che oggi impongono l'austerity ieri sguazzavano nelle esportazioni verso questi paesi che oggi sono debitori.
La società che non riesce a diminuire il debito è una società fallita e la Grecia, come l'Italia, sono paesi falliti.
L'Italia finchè paga gli esosi interessi è risparmiata, la Grecia ne vuole pagare meno e per questo gli si fa il muso duro.
Ora intervengono anche gli USA a fare pressione dimenticando che i loro debiti speculativi hanno dato il via alla giostra sulla quale siamo.
Attenzione, gli USA da qualche tempo a questa parte hanno sempre sbagliato la loro politica estera.
Si cerca forse di far fuori la Grecia per sostituirla con la Turchia ?
Attenzione, Crimea e Ucraina potrebbero non essere più determinanti nello scacchiere russo-balcanico se la Grecia fosse costretta ad accettare l'aiuto dello zar Putin o della Cina,  spinta tra le loro braccia dalla incommensurabile testardaggine tedesca.
Sturmtruppen a tutti