domenica 28 giugno 2015

COSA VIENE POI ADESSO ??

Il 28.06.2015 il Parlamento Greco vota a favore della consultazione referendaria cui sottoporre il condizionamento dei creditori (meglio sarebbe qualificarli vampiri).
Da parte dei "vampiri" si è tentato fino all'ultimo di aumentare il debito greco con "aiuti" finalizzati unicamente al pagamento delle rate che scadevano; in soldoni, la Grecia veniva costretta ad indebitarsi ulteriormente per pagare interessi e ratei dei creditori.
Inoltre si pretendeva di deprimere ulteriormente una economia già collassata attraverso misure immediate che invece avrebbero avuto necessità di tempi medio-lunghi di attuazione.
L'unica strada percorribile, che i creditori assolutamente non vogliono, è la consultazione diretta del corpo elettorale.

Nel frattempo alcuni buontemponi degli altri governi dichiarano (da Rainews.it):
Tusk: "La Grecia dovrebbe restare nell'Eurozona" Intanto il polacco Donald Tusk, presidente del Consiglio Ue, ha dichiarato che la Grecia deve restare parte dell'Eurozona. Tusk non ha alcuna competenza in materia di moneta unica, ma ha affermato che da parte sua farà di tutto affinché Atene non lasci l'euro. “La Grecia è e dovrebbe rimanere membro dell'Eurozona", ha twittato, aggiungendo di essere "in contatto con leader (non ha indicato quali) per assicurare che l'Eurozona resti (formata) da 19 Paesi".

Il ministro delle Finanze austriaco: "Grexit quasi inevitabile" Pessimista il ministro delle Finanze austriaco, Hans Jorg Schelling, secondo il quale l'uscita della Grecia dall'euro appare "quasi inevitabile". "Le conseguenze per i paesi dell'Eurozona non sarebbero minimamente negative quanto quelle per la Grecia - ha dichiarato al quotidiano Die Presse - Chiaramente in nessuna circostanza un paese può ricattare la Commissione Europea e i paesi dell'euro".
 
In sostanza il primo vorrebbe dettare la linea politica, comunque vada, ad Atene; il secondo ribalta i temini reali della contesa azzardando una previsione che va ben al di la della sua visione anche avesse la sfera di cristallo. 

E' ovvio e facilmente percepibile che la Grecia ben difficilmente potrà restare in un consesso che l'ha portata alla distruzione considerandola un corpo estraneo. 
La logica conseguenza, ma non sempre la politica è logica, è la ricerca di sponde cui approdare per ricreare la propria economia. 
E' altrettanto ovvio che, rigettata dall'occidente, l'attenzione si debba per forza spostare verso l'Est.
Questo spostamento non potrà essere solamente economico e in questo si misurano miopia ed egoismo di una Europa a cui è stato delegato il potere economico ma non il potere politico che lo potesse indirizzare.
Inoltre la cosidetta Grexit è veramente un territorio inesplorato e potrebbe essere il ciottolo che frenava l'inizio della valanga.

Con buona pace del Ministro austriaco, si sa da dove si parte ma non dove si arriva e  ciò che ci si lascia dietro.

E adesso tocca all'Italia andare in pista, Italia che rischia un autunno veramente caldo, tanto caldo quanto non lo si vedeva dai tempi delle famigerate Brigate Rosse. Quel che non farà l'Isis è prevedibile lo facciano i nostri connazionali ormai spinti nell'angolo della disperazione da politicanti corrotti e collusi e dai quaquaraquà di turno.

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