mercoledì 4 aprile 2012

IL "NUOVO MODELLO ECONOMICO"

(un punto di vista)

La crisi che stiamo subendo è una crisi finanziaria che ha dato vita ad una pseudo-crisi economica.
La crisi finanziaria è stata generata da un sistema "dopato" sorretto da una economia forte di riserve auree, potere politico, potere militare, potere delle multinazionali, potere delle agenzie di rating.
L'insieme di queste ed altre forze ha scaricato sulla economia mondiale, in particolare sui Paesi Europei che non reggono il confronto perchè divisi tra loro, una pseudo-crisi economica.
I Paesi Europei non hanno capito, anche per egoismo e miopia, che seppure forti non potranno nulla di fronte  alle scelte dettate dalle premesse di cui sopra.
Il mito dei nostri tempi - la GLOBALIZZAZIONE - si sta rivelando per quello che è effettivamente.
Egoismi esasperati depauperano nazioni e popoli al fine di concentrare il potere.
Enormi ricchezze vengono dissipate per sottrarre a nazioni e popoli le loro identità, per omologarli e derubarli di quel poco che ancora hanno.
Si usano tutti gli strumenti a disposizione: inquinamenti, ceppi virali, carestie, deportazioni, disastri naturali e indotti, sommovimenti politici e religiosi, guerre, guerriglie ed altro ancora.
Non è un mistero che la  GLOBALIZZAZIONE vuole che il prodotto che si utilizza sia omogeneo ed imposto alla e dalla grande distribuzione.
Trasportiamo questi concetti a casa nostra.
Anche per questo motivo (oltre al riciclaggio) si incentiva la grande distribuzione che falcidia il piccolo commercio.
Devono sparire i piccoli negozi ed assieme spariranno i prodotti "diversi" utilizzando una più stretta regolamentazione che ne cancelli la "diversità".
Di conseguenza cessanno le coltivazioni e gli allevamenti sostenibili distribuiti sul territorio per lasciare spazio a grosse "bombe ecologiche"
Un piccolo eclatante esempio lo possiamo trarre da:  pizza (ricordiamo il tentativo di impedirne la confezione tradizionale), la mozzarella (andava bene quella blu), i prodotti locali (indicazione non più locale ma territoriale) ecc. ecc.
In Italia, grimaldello europeo assieme a Grecia e Spagna,  stiamo assistendo al tentativo di cancellare i diritti adducendo come motivazione che i giovani non hanno queste tutele.
Si vuole azzerare qualcosa di buono non perchè si ripartisce la base migliorativa ma  perchè tutti mediamente stiano peggio.
Tutto questo nel nome della "concorrenzialità" del modello economico.
Ma come pensiamo di potere sostenere le nostre economie di fronte alle sfide di paesi economicamente e/o politicamente autoritari ?
Poco possiamo di fronte a popoli che vengono costretti alla schiavitù lavorativa dalla necessità di sopravvivere.
Ancora meno possiamo nei confronti di quelli che producono in eccesso a costi, per noi, irrisori ed in dispregio delle più elementari norme sanitarie e di sicurezza.
Prima o poi pagheremo a caro prezzo questo modello economico che vogliamo tentare di emulare.
E allora ?
Ritorniamo alla base del nostro sviluppo economico dove il prodotto di qualità costa di più ma vale la pena ripararlo e recuperarlo.
Siamo una nazione manifatturiera e nota per la qualità dei propri prodotti, ritroviamo il gusto di evitare lo spreco.
Ancora oggi spendiamo miliardi per sostenere la grossa industria mentre la nostra spina dorsale è costituita dalla piccola-media impresa  nell'industria, nell'artigianato e nel commercio.
Aiutiamo questi settori che sono molto più flessibili, produttivi e a contatto con le realtà che valgono.
Sosteniamo il credito che investe sul territorio e non quello che specula nei prodotti finanziari.
Preoccupazione è stata espressa da coloro che  hanno imposto i programmi di austerità a Grecia-Italia-Spagna perchè impedirebbero la crescita nell'Eurozona.
E questi sono coloro che controllano ed indirizzano i mercati ?
Anche un analfabeta di economia li avrebbe potuti illuminare.
Se comprimi oltre misura le possibilità economiche dei paesi, i primi contraccolpi li subiranno gli esportatori che vedranno un netto calo del mercato e, a lungo andare, un tracollo delle loro economie.
Paesi Europei egoisti e miopi, seppure forti, state ipotecando il vostro futuro.

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